lunedì 21 dicembre 2009

lasciate che lanci al vento la voce della mia QUENA..


Sorridendo cammino per la vita..
trattando di occultare la mia triste pena..
nessuno può sapere che mi porto un triste
fallimento di tragedia e di dolore..
ridere e ridere è il mio destino, scrivo
forse per non piangere..
rido come un pagliaccio che tratta
di fingere il soffri mento crudele..

...

...
Gli spagnoli ci chiamavano cholos..
perché dicevamo che non avevamo
anima e che eravamo come le pietre,
senza voce e senza parola,
che piangevamo per dentro senza
mostrare le lacrime..
mi chiedo allora cosa volevamo?
Non ci fu uno che si chiamò
Pizarro che ammazzò Atahualpa per oro e per..
dietro a tante promesse e belle parole.

4 commenti:

mimita ha detto...

Querida niña, qué tristeza me produjeron tus palabras, no porque me hayan herido en lo personal, sino simplemente porque lo que planteas ha sucedido en toda América Latina. Los conquistadores se llevaron las riquezas y mataron a los verdaderos dueños de estas tierras. Lo que es terrible es que aún siguen sucediendo estas cosas, de otra manera, tal vez un poco más encubierta.
No estés triste y si tenés que llorar y que se vean tus lágrimas, dejalas fluir, te hará bien.
Un abrazote enorme

UIFPW08 ha detto...

Ci sono emozioni che non svaniscono mai perche aspettano sempre il tuo sorriso
BUON NATALE VANE
auguri per te
Maurizio

Tomaso ha detto...

Gioisci cara Vane Natale è vicino.
Bella la tua poesia, ma sempre tristi.
Un abbraccio con il Buon Natale, Tomaso

nouvelles couleurs - vienna atelier ha detto...

la sparo grossa ma mi sento di volerti bene perché sei cosí con tutta te stessa

passa un sereno natale

laura