mercoledì 25 febbraio 2009

un impossibile silenzio


Una paura..

un qualcosa che provi dentro che quando

ti prende vorresti scappare anche se sei consapevole

che dove andrai quella paura apparirà ancora perché

sarà inevitabile non portartela dietro..

ti insegue e ti intrappola verso l’assurdo del mondo..

e tu non fai altro che sorridere,

trattando di non far vedere

i tuoi sentimenti che ti urlano in faccia…

sei reale.. come le nuvole bianche sul cielo...


Ti vorrei vicino a me..

avvicinare i pochi metri che ci dividono..

sfiorarti con il mio sguardo e riempirmi di te...

... ma non posso,

non devo trascinarti verso ai miei desideri..

come una malattia non riesco a curarmi

e ferita e pazza vago per il mondo

cercando i tuoi occhi…

quasi quasi li ho trovati...

martedì 24 febbraio 2009

.. non esistono le fate ma io posso sempre immaginarle

Correndo verso la montagna dei sogni..
vorrei andare a piedi nudi verso a quella casa
dove le pareti si colorano di colore verde…
quello della speranza.. vorrei correre e saltare in
ogni stella del cielo e rimanere seduta in una..
da dove ci sei tu..

lunedì 23 febbraio 2009

23 febraio...

guardo oggi il cielo
e mi chiedo ancora il
perchè?!!!..
...tutto è inutile
perchè non ci saranno mai
risposte..
....
oggi alle 21 la presentazione
e certo che ci andrò^^
...
sarò io a vendere i libri ihih^^
...

domenica 22 febbraio 2009

PRESENTAZIONE.... meglio che andare da loro...


ARTICOLO 21 di LUCA BOSIO
(
La Biblioteca Civica Vincenzo Pappalettera invita tutti alle ore 21.00 in Sala Aurora di Palazzo Arese Borromeo per la presentazione del volume "Articolo ventuno" un legal thriller scritto da Luca Bosio.
Presenteranno questo romanzo Cosimo Argentina e Massimiliano Castellani e ci sarà anche l'autore del libro.)
Un avvocato e il mistero di una bimba scomparsa nel nulla.
Tutto cominciò quando l’avvocato Luca Savio si convinse di avere trovato, per pura casualità, un indizio per risolvere il mistero.
Solo un folle poteva convincersi che quell’indizio avrebbe potuto significare qualcosa. Ma talvolta l’istinto riesce ad arrampicarsi e vedere oltre il muro della ragione.
Fu così che Savio, en passant, cominciò a “guardarsi intorno” e a “fare domande” nella speranza di trovare qualche riscontro per i suoi sospetti mentre i suoi più cari amici e colleghi continuavano a dargli del pazzo…
“Appena uscì dal Palazzo di Giustizia, Savio accese una Gauloise Blu e si accomodò a un tavolino all’aperto del bar di fianco al Tribunale. Tirò una profonda boccata di sigaretta e recuperò dalla sedia a fianco un giornale ancora intonso abbandonato da un avventore distratto.
In prima pagina era pubblicata la fotografia di una bimba di otto anni con le treccine e due immensi occhi castano scuro, al contempo dolci e tristi. Si trattava di una bambina scomparsa da un paio di giorni dalle parti di Pistoia. Di lei si era persa ogni traccia dopo l’uscita dalla scuola.
La madre sarebbe dovuta passare a prenderla, come al solito, alle 13,15. Quel maledetto giorno il passaggio a livello la fece arrivare con cinque minuti di ritardo.
Troppo tardi.
Alessia non c’era più ad attenderla e nessuno l’aveva vista nelle vicinanze della scuola.
Sparita nel nulla.
Savio si lasciava spesso coinvolgere emotivamente da storie come quella di Alessia, forse perché quando vedeva soffrire un bambino pensava immediatamente alla sua Valentina e a cosa avrebbe fatto se qualcuno se la fosse presa con lei.
Nessuna pietà: nuova formulazione dell’articolo 21 del Codice Penale.
Quel martedì mattina era stranamente soleggiato nonostante fosse il mese di novembre e le provvidenziali lenti fotosensibili degli occhiali da vista di Savio cominciarono ad oscurarsi a dovere.
In quel momento fu colto da una strana sensazione.
“Quella bimba l’ho già vista da qualche parte”, pensò.
Ma come spesso accade quando si è in preda a sensazioni di quel genere, non riusciva a realizzare se si trattasse di mera suggestione o se effettivamente l’avesse vista in precedenza…”

monto il mio proprio circo per farti sorridere


Dovrò dare un giro a domani,
tutti saranno insieme ad ascoltare le parole..
io sarò ad una presentazione di un libro,
perché l’idea di andare con loro mi manda male..
l’idea di vederli insieme mi distrugge
e i miei lamenti diventano i loro lamenti..
non voglio andarci e non ci andrò,
perché quelle parole, quelli 45 minuti li
posso sentire benissimo in un altro posto..
in cui possa sedermi da sola e piangere mentre
un silenzio intrappolerà la mia anima e
io mi sentirò più vicina a te…

venerdì 20 febbraio 2009

con la mente vuota...

Passi lenti passi per un corridoio,
le luci intorno dipingono la serata
e lei cammina da sola con in mano la borsa grigia..
si ferma, si gira e una lacrima scivola
dalla sua guancia sinistra…
cammina e si confonde in mezzo alla moltitudine
e ai sorrisi che ci sono nelle facce…
lei non capisce il perché di questa sera,
il suo passo si affretta ed esce fuori di tutto
ma rimane sempre dentro a….

giovedì 19 febbraio 2009

lei si guarda intorno.. lei è ancora qui...


fogli da compilare in sette ore di scuola…

un sospiro vola fuori della finestra e

una mia compagna perde un orecchino che
scende giù per il suo giubbotto rossa…
una prof entra con la gonna rossa a quadretti
e ci consegna le verifiche..
una campana e in tanto la folle scende a fumare e
io rimango a metà scala con le mani in tasca,
in una le chiavi della macchina,
nell’altra una speranza…
ancora un’altra campana e torniamo come guerrieri a combattere
per sconfiggere le ultime tre ore…
usciamo e la citroën verde si mette in moto…
prima, seconda e terza… stop,
un treno inizia il suo percorso,
una chiacchiera con un amico in coda
e poi scatta il verde
e via…

mercoledì 18 febbraio 2009

mattinata a Milano e sera al buio


ti ho perso ma ho comunque

paura di perderti..

di non nominare più il tuo nome..

di non pensarti più.. di non sognarti..

di vedere come le nuvole

nere coprono la tua stella…

paura che i miei ricordi diminuiscano sempre di più…

la ferita di una data, la ferita di un addio..

ma tu sei sempre puro e pulito e

voli voli con il solito sorriso dipinto in faccia…

e io aspetto sulla finestra un colpo di vento

aspettando che sia tu chi sfiori il mio viso…

ci siamo quasi..


I buoni momenti scendono

insieme alla pioggia,

così trasparenti che riesco a vedere

le gioie che sono andati via..

ci siamo quasi..

e io posso già vedermi..

seduta sempre da sola in fondo

ad ascoltare 45 minuti di parole che non capirò,

perché in fondo poco importeranno..

ma io dovrò andarci,

non potrei rifiutare un invito al dolore..

dove i malati si leccheranno le loro ferite

e dove un’ombra si mescolerà

fra il buio di una vecchia chiesa…

o qui o a Milano.. il sapore è lo stesso


Come se fosse l’ultimo sorso

il bevitore beveva la sua birra…

come se fosse l’ultima goccia scendeva per la sua gola…

ubriaco e solo,

il bicchiere scivolò dalle sue mani bagnando

il pantalone di birra,

si alzò e in quel momento una radio

piccola suonava November Rain dei Guns,

lui l’ascoltò e rimasse in piedi finché

un ragazzo cambiò la canzone..

poi ci fu il buio…

martedì 17 febbraio 2009

quando il vento si porta qualcosa in più...


e lei le sorrise di lato ma lui non la guardò..

lei cercava uno sguardo, il suo,

ma in quel istante la porta si chiuse

fortemente,

lasciando fuori,

il vento furioso di

una mattina di inverno,

il suo sguardo e lui…

lunedì 16 febbraio 2009

scusate l'assenza, passerò presto da voi...

Le mie mani tengono stretto un momento..
un piccolo ricordo nella memoria…
che si alimenta di lacrime nella notte e di
pensieri nel giorno..
un piccolo spazio nel cervello è per lui…
una vita che riesco di ricordare tutto
quello che posso.. perché la vita è così,
fatta di belli e brutti momenti…
e le mie mani tengono di più quelli brutti,
non lascio sfuggire niente…
nemmeno te.

siamo vicini.. solo un'altra settimana

come quando urlano i silenzi,
come quando la pioggia cade sui
fogli degli alberi...
così reali...
come quando un sorriso si perde
dentro ad una poesia,
reale, come quando l’anima scappa via
e tu rimani col corpo freddo
sdraiato sulla tua pelle…

domenica 8 febbraio 2009

dove va l'amore che si porta nell'anima?


Mi hai incatenato alla tua anima,

hai fatto un nodo sulla

mia bocca con la tua bocca..

e mi intrappolo fra le reti di un poema,

e perché ci rendiamo conto…

a volte troppo tardi ma ci rendiamo conto…

come l’anima si svuota,

come il cantaro sulla nuvola..

perché morbido scende come ombra la carezza…

perché il sentimento è fumo e ceni le

parole tutto finisce.. perché niente è per sempre…

perché muoiono i desideri

per la carne e per il bacio…

l’amore finisce…

frase...



Il nostro cuore




è libero



dobbiamo solo avere




il coraggio di seguirlo


sabato 7 febbraio 2009

non devo riflettere più... non c'è bisogno..


Scrivere dietro all’oppressione dell’egoismo,

in realtà non è scrivere..

e neanche è scrivere senza illusioni

davanti al destino del nostro camminare,

conquistare le mie emozioni e cantarli per me,

ascoltare il mio palpitare e scoprire un nuovo provenire…

scrivere di un incerto paradiso,

la forza di esprimere i miei sentimenti,

lo trovo sempre lì, non capisco l’interesse di dividere

le mie idee che mi mentono per mentire,

voglio ascoltare solo il battito del mio cuore…

e mi soffoco ancora in questa verità

se provi ciò che provo e snudo un sentimento

e apro la mia mano davanti alla mia ferita..

scrivere è ciò che voglio…

non ho un titolo.. ma forse non c'è neanche bisogno

Mi soffoca questa verità..
non so che cavolo vuoi da me..
mi perdo fra parole e versi senza senso..
mi perdo in una strada e rimango in piedi
sotto la pioggia a pensare
se le cose finiscono e iniziano così
facilmente come la pioggia di questi giorni…

venerdì 6 febbraio 2009

5 minuti sono troppi..

Le parole ci ingannano,
scriviamo per sentirci liberi..
per togliersi un peso e respirare...
per lasciare una traccia su un foglio bianco…
scrivo ma manco so cosa scrivo..
penso in ciò che c’è già dentro alla mia mente
ma in quel momento una ragazza mi guarda fissa
agli occhi e io la lascio attraversare la strada..
poi non c’è più.
mah..

giovedì 5 febbraio 2009

un piccolo istante e poi tutto torna alla normalità..

Passi passi…
passi silenziosi sotto la pioggia in un pomeriggio
con le nuvole nere…
il mio sguardo si perde dietro al tuo e
un sospiro vola lontano da me..
istanti piccoli istanti che
scompaiono insieme al
vento freddo e a un suono del…